Ilaria Tuti-COME VENTO CUCITO ALLA TERRA–Immagini, colori, suoni, sentimenti e fatti: quando le donne ricuciono ciò che la guerra lacera.

   

A Caterina Hill, protagonista dell’ultimo libro di Ilaria Tuti, il Premio Letterario Eroine d’oggi 2022


La storia delle donne è antica  quanto il mondo  e complessa quanto la vita stessa. La ritroviamo in tutta la sua bellezza  in Come il vento cucito alla terra.   Tuti ci affascina con un romanzo storico in cui  le protagoniste sono  “ donne nuove”, dottoresse e infermiere che,  oltre a  “ricucire” ferite profonde nei corpi  di soldati e prostitute, devono  tessere la tela che le terrà ben salde in una società maschilista e patriarcale, una società  che le vorrebbe relegate in casa a ricamare, suonare il pianoforte e leggere se sono  di famiglia benestante o, semplicemente, a cucinare, pulire e accudire se appartengono a famiglie povere.

Siamo in Gran Bretagna allo scoppio della prima  Guerra Mondiale.  La dottoressa Caterina/Cate Hill  ginecologa, italiana per parte di madre, inglese per parte dipadre, medico famoso, “sutura” le prostitute di  un bordello della “fetida Whitechapel”.  Ha una figlia Anna  avuta da un uomo che rimarrà misterioso  fino alla fine.

“ In una terra sulla quale non aveva mai camminato, se non per attraversarla, in una guerra che era sua ancora per metà, quella inglese, Cate sognò l’Italia. Le montagne in tarda estate, screziate sai larici dorati, i piccoli villaggi antichi, dove le genti parlavano la lingua del fare e parevano pregne di un sapere e di un silenzio ancora più remoti. Da certe cime, nelle giornate limpide, si poteva scorgere la linea luccicante del mare. Un mare benevolo, trasparente e profumato. Sognò la valle che aveva accudito la sua infanzia e la prima giovinezza di ragazza, sentì la fragranza balsamica dei mazzetti d’erbe selvatiche raccolti nei campi, e rivide quel mondo con occhi di bambina” p.71

 Il suo destino  ha il nome di  Flora Murray e Louisa Garrett Anderson, una coppia di  dottoresse suffragiste  che vogliono aprire un ospedale militare gestito unicamente da dottoresse e infermiere. I responsabili della Croce Rossa francese  offrono loro questa possibilità  e mettono  a disposizione a Parigi  il lussuoso albergo Claridge che la guerra ha reso un triste scheletro vuoto.


 

Fatti, non parole…

Le dottoresse riescono a “reclutare”   alcune professioniste, tra queste  Cate  che accetta  dopo un breve periodo di  riflessione profonda e dolorosa. Dovrà separarsi infatti dalla sua bambina per seguire il nuovo progetto  di vita e di lavoro come chirurga di guerra.  A Parigi  tutto inizia in modo frenetico e spesso avventuroso, i feriti sono  tanti  e l’urgenza degli interventi non ammette lentezze. Ogni ostacolo  deve essere superato  con velocità e sapienza.

“Praticava l’orrore il nemico. Sterminava civili, vecchi, donne e bambini. Distruggeva ogni storia che non fosse la propria. Era una tattica. Calpestava per piegare la volontà dei sopravvissuti” p. 70

  La storia di questo impavido gruppo di donne, a cui aderiscono in breve tempo  nuove professioniste,  procede in modo  coinvolgente  e sorprendente, tra ospedali e campi di battaglia, tra le brutture della guerra e la speranza delle cure. Non passa molto tempo che un nuovo ospedale sarà aperto a due chilometri a nord di Boulogne, e poi  uno a  Londra, l’ ospedale militare di Endell Street e poi altri ancora.

 Tra tutte le terapie e gli interventi che le dottoresse e le infermiere mettono in atto per “ricucire” i loro pazienti, ce ne sono alcune davvero sorprendenti, come  la simbolica  terapia del ricamo, il teatro e la lettura. Circola tra i  pazienti  Orgoglio e Pregiudizio di Jane Austen che è un’ ottima terapia per uomini che si sentono invincibili e che la guerra ha ridotto a umanità dolente  e bisognosa  di cure.

“Anna sorrise, i dentini da latte bianchi come neve. Guardò il lettino con più coraggio.  «Aggiusti le persone che si sono rotte» «Sì, amore.» Riparare, cucire. Correggere il destino, quando era possibile. Serviva vocazione, serviva l’ambizione folle di diventare   ciò che a una donna veniva ripetuto di non poter essere.”p.185

 

Amapolas Andalusia @Scamardistudio

 

Accadono  tante cose tra gli umani in questo lungo cammino “chirurgico” al femminile, un cammino costellato d’ amore, compassione, odio, ipocrisia, coraggio, viltà, paura. Cose  che rendono questo libro bellissimo per la sua intensità, per lo sguardo  femminile su donne che lottano per ciò in cui credono e su uomini annichiliti dalla guerra che ritrovano se stessi in una nuova sensibilità,  per la poesia che, come un filo rosso, accompagna i protagonisti, per il rosso  dei papaveri nel fango  e nel ricamo  e per i colori  dei piccoli post it  sulle pagine, che segnano  i tanti passaggi  che hanno coinvolto  la lettrice.

Ornella Fortuna


 

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