Daniela ci parla della STORIA DELL' ASSEDIO DI LISBONA di José Saramago

 


“Il correttore di bozze Raimundo Silva si trova a revisionare la "Storia dell'assedio di Lisbona" del 1147, un libro che ricostruisce il tentativo del re Alfonso Henriques di riconquistare i territori portoghesi sottratti dai mori più di trecento anni prima, per dar vita così al futuro regno del Portogallo. Durante l'assedio passano da Lisbona i crociati, provenienti dal Nord e diretti in Terrasanta. Re Alfonso chiede loro aiuto nella conquista della città. Raimundo Silva, cedendo a un improvviso quanto inspiegabile impulso, aggiunge un "non" al testo originale. I crociati "non" aiuteranno i portoghesi; mutando così di segno la storia ufficiale del Portogallo con un semplice tratto di penna. Convocato dalla direzione, Raimundo si trova di fronte non solo il direttore editoriale ma anche una funzionaria mai vista prima, la dottoressa Maria Sara, colpita e affascinata dal suo gesto temerario. Anziché licenziarlo, lei lo incoraggia a scrivere una sua "Storia dell'assedio", sfidandolo di fatto a tenere fede al "non" da lui aggiunto con tanta audacia. Dopo un primo momento di comprensibile smarrimento, il revisore accetta la sfida.”.Ed.Feltrinelli 

Una sfida che lo porterà a confrontarsi con se stesso per superare le difficoltà che l'invenzione di una storia richiede. Punto tra lui e Maria, Sara lascerà una storia d'amore che si intreccerà con quella tra il soldato Mogueime e la bella Ouroana, che si svilupperà sotto le mura di Lisbona, durante l'assedio scritto da Raimondo.

La lettura del libro è piacevole, anche se non sempre facile. È necessario mantenere desta l'attenzione per poter seguire la narrazione, che si dipana tra presente e passato, in un intreccio di amori, guerre, e riflessioni dell'autore. Le vicende si svolgono non in ordine cronologico, ma seguendo il fluire libero del pensiero di Saramago. Molto accurata è la scelta delle parole e molte di queste sono proprie del linguaggio più “forbito” dai tempi passati.

 Personaggi, stati d'animo e paesaggi sono descritti con minuzia di particolare, tanto che al lettore sembra di essere presente nei contesti narrati. Interessante è come Saramago, all'interno del racconto di fatti realmente accaduti, riesca ad inventare situazioni diverse, dimostrando quanto diverse possono sembrare le cose viste da differenti punti di vista. La ricerca dell'etimologia dei vocaboli usati è talmente precisa. che all'interno di una narrazione, lo scrittore si sofferma a spiegarne l'origine, interrompendo il pensiero. Questo fatto, aggiunto all'assenza di punteggiatura, è ciò che può rendere “pesante” la lettura del libro.  

Daniela Dagli Orti

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