Viola Ardone: TANTA ANCORA VITA

Questo é l’ultimo, intenso romanzo della scrittrice napoletana, ambientato ai giorni nostri: siamo infatti nel 2022 dopo la prima ondata del Covid e all’ inizio della guerra in Ucraina.

Il romanzo è raccontato in prima persona dai tre protagonisti che si alternano.C’è Kostya, il piccolo ucraino di nove anni, mandato dal padre da solo in Italia per sfuggire alla guerra e raggiungere la nonna a Napoli.

C’è Irina, la nonna ucraina da tanti anni in Italia a fare la domestica, una donna che ha studiato filosofia e legge Dante ma parla appositamente un italiano approssimativo per non uscire dal suo ruolo di domestica straniera.

E c’è Vita, insegnante di scuola serale, appena lasciata dal marito e reduce da un grave lutto, in preda alla depressione che lei chiama Orietta.

Vita dapprima ha un rifiuto nei confronti di Kostya perché le ricorda il figlio perduto, ma poi troverà proprio nell’aiutare Kostya e Irina, la spinta per uscire dalla depressione, trovare un nuovo scopo nella vita e forse un nuovo amore.

La personalità di ognuno viene messa in luce da un alternarsi di registri: dapprima ogni personaggio racconta  in prima persona, poi viene descritto dagli altri.

La scrittura è scorrevole, il linguaggio adeguato ai personaggi, la trama molto avvincente: è un romanzo che ti cattura, vorresti non lasciarlo mai e nello stesso tempo vorresti non finisse mai.

Una piccola critica: il padre di Kostya è lo stereotipo dell’uomo dell’Est, scansafatiche, vive con i soldi inviati dalla madre Irina, si ubriaca e racconta bugie.

Il finale è poco credibile: Irina alla ricerca del figlio scomparso lo incontra proprio nel momento in cui sta per scappare oltre confine ucraino.

Una curiosità: come sempre Viola Ardone si ispira a vicende reali; in un’intervista ha raccontato di essere rimasta colpita dal racconto di un bambino ucraino che, per sfuggire alla guerra, aveva raggiunto da solo la Polonia.

Secondo me è il migliore romanzo della scrittrice: consigliatissimo!

Grazia Regazzo



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