Pina ci parla di LEI MI PARLA ANCORA di Giuseppe Sgarbi
Il volume raccoglie 4 libri:
Lungo l’argine del tempo Memorie di un farmacista (Premio Bancarella Opera Prima 2014)
Non chiedere cosa sarà il futuro
Lei mi parla ancora
Il canale dei cuori
alcuni suoi scritti inediti.
Inoltre è arricchito da pagine di recensioni di importanti personaggi:
a. Una “Prefazione”di Pupi Avati, regista del film “Lei mi parla ancora” (tratto dagli scritti di Sgarbi), che lo definisce “un poeta, un misto di buon senso e di ingenuità, una persona rara…”
b. “Mio padre è un altro” di Vittorio Sgarbi. Riflessioni e scoperte dopo aver letto gli scritti del padre.
c.“Interminabili specchi” di Elisabetta Sgarbi. Gli specchi sono i ricordi d’infanzia della figlia che, attraverso la narrazione del padre, ritornano vivi nella sua memoria e assumono significati perduti. E’ anche la scoperta inattesa che il padre è un grande scrittore.
d. “La canna grega” di Claudio Magris, Lo scrittore dice che Giuseppe Sgarbi è: “un vecchio signore che ricorda, racconta, riflette, in una prosa classica e affascinante, piana e percorsa da echi e risonanze, come ogni classicista”.
A 91 anni, da poco vedovo, Giuseppe Sgarbi, su incitamento della figlia Elisabetta, comincia a scrivere della sua vita. E’ un fiume di:
Ricordi familiari: la composizione della sua numerosa famiglia, nonni, zii, nipoti, l’affetto grande per le sorelle, i genitori, la moglie Rina, alla quale ha dedicato un amore fatto di rispetto e ammirazione e che durerà tutta la vita; l’orgoglio per i figli Vittorio ed Elisabetta.
Ricordi sociali: sistemi di vita di famiglie povere o quasi del ferrarese, la vita al mulino Sgarbi, l’alluvione del Polesine e molti altri.
Ricordi patriottici: la seconda guerra mondiale, il militare in Liguria, in Grecia, il difficile periodo politico tra il 1943-44-45.
Ci sono anche ricordi letterari, gli studi fatti in diverse scuole d’Italia, ospite di parenti, lontano dai genitori e all’Università di Ferrara, il grande amore per la poesia (in modo particolare per Leopardi), per la classicità, per i libri in genere.
Il rispetto per la natura: le molte giornate trascorse sul delta del Po, o a pesca sul Livenza, ad osservare l’evolvere delle stagioni, il volo degli uccelli. Importanti sono anche i suoi concetti sull’onestà, la sincerità, il rispetto delle opinioni altrui. Il significato della vita e della morte:
“Il pregio più grande della vecchiaia è quello di essere l’unica stagione della vita nella quale si vive davvero il presente. Quando si è giovani il presente è una palla al piede, si vorrebbe prendere la rincorsa e saltare. La vecchiaia comincia nell’istante nel quale ci accorgiamo che il futuro è diventato presente ed è qui, seduto sulla poltrona accanto a noi” (pag 339 e seguenti).
Gli scritti di Giuseppe Sgarbi sono da leggere con calma e attenzione: ci parlano di un passato non molto lontano, comune a molti di noi e che non deve essere dimenticato.
Pina Quagliato
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