LA MANOMISSIONE DELLE PAROLE di Gianrico Carofiglio. "Quando si scrive, quando si parla, l’unico vero obiettivo è la chiarezza."
Carofiglio smonta con perizia alcune
parole che si sono allontanate dal loro significato a causa dell’uso personale
e modificato che ne viene fatto.
L’autore cerca di trasmettere il
messaggio che le parole sono alla base della libertà, non solo di pensiero, ma
reale. Sottolinea la manomissione dei significati che la politica ha operato,
sul loro impoverimento con lo scopo di interpretare la realtà a proprio
vantaggio.
Impoverire il linguaggio significa la
possibilità di dare voce al dissenso, alla democrazia.
Interessante è lo studio sull’etimologia di alcune parole: vergogna,
giustizia, ribellione, bellezza, scelta e sul significato che hanno assunto con
il trascorrere del tempo.
La modifica del loro significato, a
seconda dello scopo che si prefigge chi parla, per convincere, ottenere o
ingannare.
La necessità di possedere un bagaglio
linguistico ricco per esprimere idee ed emozioni e per comprendere ciò che
viene trasmesso dai vari interlocutori.
La povertà di linguaggio si concretizza
nella violenza fisica, perché l’impossibilità di spiegare le proprie emozioni e
pensieri, porta all’esplosione della ribellione, in quanto non “incanalata”
nell’uso esaustivo della parola.
Il libro riporta numerose citazioni di
autori del pensiero classico e della cultura moderna a suffragio di quanto
scritto dall’autore. Carofiglio esamina anche il linguaggio della giustizia e
della politica, concludendo che entrambe hanno prodotto nel tempo una
progressiva separazione fra le parole e la realtà.
L’autore conclude il suo studio sul
linguaggio giuridico con le parole “la
vita degli uomini può dipendere da una virgola” , frase ricavata da un
libro pubblicato negli anni trenta e ristampato ancora oggi: The elements of Style.
Infine: “Quando si scrive, quando si
parla, l’unico vero obiettivo è la chiarezza.
Per concludere, il libro è scritto molto bene, la lettura è scorrevole e piacevole; il messaggio trasmesso è: “dare senso alle parole per dare senso alle cose, ai rapporti tra le persone e ad una società che elimini le discriminazioni.
Recensione di Daniela degli Orti
Commenti
Oggi sono con Gianrico che mi porta dritta dritta dentro la rete (ancora una volta) delle mie idee, conoscenze, esperienze linguistiche e fa ri-affiorare tutte le emozioni provate di fronte alla coscienza civile, le sofferenze e l’amore raccontati da Elias Canetti in La lingua salvata.
Rivivo il senso di disagio provato quando per la prima volta ho scoperto la “Newspeak” e la “Thought Police” di George Orwell in 1984 e ho assaporato il gusto amaro e tragicomico della lingua di Animal Farm, esempio brillante del “Frozen” linguaggio giuridico-normativo, manipolato nei famosi Sette Comandamenti dell’Animalismo.
Un saggio/manuale di analisi testuale questo di Carofiglio, con un destinatario preciso in mente: il Cittadino Italiano, noi, voi, questa società attonita, smarrita, automatizzata da riti comunicativi sempre più deprimenti.
Sto leggendo Manomissioni 2, ne parleremo in riunione. Stesso schema, quasi stessi riferimenti...stesso messaggio: impariamo a usare le parole, a capire il loro vero peso e gli effetti di una parola manomessa...