8 Marzo letterario alla biblioteca "E. Maestri" di Selvazzano. Stefania Omboni e Sibilla Aleramo, due grandi donne "simbolo" del primo Novecento si raccontano.
Una donna di Sibilla Aleramo è il racconto di vicende familiari che potrebbero essere quelle di molte altre donne, anche contemporanee. Non a caso l’autrice non fa nomi, I protagonisti sono una donna, suo marito, suo padre, sua madre, il figlio, le sorelle. E la gente intorno, più o meno vicina, come i colleghi, il dottore, la suocera, la cognata, il profeta, l’amica e così via… Eppure dalle prime righe così intense e vissute, capiamo che siamo dentro un’autobiografia, dentro la storia di Rina Faccio, alias Sibilla Aleramo (Alessandria 1876 - Roma 1960). Alla fine del romanzo la stessa narratrice ci spiegherà le ragioni di questo libro.
“La mia fanciullezza fu libera e gagliarda. Risuscitarla nel ricordo, farla riscintillare dinanzi alla mia coscienza, è un vano sforzo. Rivedo la bambina ch’io ero a sei, a dieci anni, ma come se l’avessi sognata. Un sogno bello, che il menomo richiamo alla realtà presente può far dileguare.”
Ho incontrato Sibilla di recente e mi ha "folgorato". Se vi interessa l'intero articolo sul suo romanzo potete leggerlo su affascinailtuocuore
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