S. Avallone-CUORE NERO. La Protagonista e il Buio dell'Adolescenza.

 


 “Perché il male che subisci, adesso lo so, è molto meglio di quello che fai. Dal male che fai non c’è via d’uscita” 

Sassaia, Alma, Ravenna, Bologna, Milano, Ostia sono i luoghi vissuti da Emilia Innocenti, la protagonista di Cuore Nero di Silvia Avallone. Un romanzo dalla trama perfetta che ti tiene incollata alle pagine fino alla fine, in una suspense infarcita di  segreti inconfessabili. Fino a all’inesorabile disvelarsi del mistero che ti libera il cuore.

Emilia è una giovane donna che ha visto la sua adolescenza sgretolarsi bruscamente. Dalla morte della madre per cancro, la sua vita e quella del padre Riccardo (figura bellissima di padre amoroso) entrano in un tunnel buio e lungo, difficilissimo da attraversare indenni.
A un certo punto la nuova casa di Emilia diventa il carcere minorile. Non sappiamo ancora perché. In questo universo ristretto, abitato da ragazze italiane, straniere, italiane di seconda generazione, guardie, assistenti sociali, la Frau direttrice, Emilia trascorre la sua adolescenza e la sua giovinezza. 

Avallone le mette a fianco personaggi che ci aspettiamo di trovare in questo luogo, e tuttavia li caratterizza nella loro profonda umanità. Da loro un’anima. Veniamo a conoscenza dei loro desideri, ma solo se ci lasciano entrare nel profondo del loro cuore. La presenza più importante per Emilia è Marta, l’amica del cuore, la luce guida in quello spazio buio. 
Marta/Raskòlnikoff legge Delitto e Castigo: «Ho cominciato a leggere Delitto e Castigo e, cazzo, mi prendeva. Di brutto, mi prendeva. Non ci dormivo per andare avanti.» «Passavi le notti con qualsiasi libro, tu.» «No, Emi, quello era diverso. Mi stava succedendo una cosa che nella realtà non potrà mai succedermi: mi stavo innamorando. Intendo, non arrapando: proprio innamorando di Raskòlnikoff. Lui mi capiva,  io lo capivo. Se fosse stato reale, lo avrei aspettato fuori dalla galera per tutta la vita.» p.237

Poi arriva Sassaia, frazione di Alma: un borgo sperduto sulle montagne. Quattro case nell’immenso freddo. Qui c’è una casetta, quella della zia Iole, dove Emilia decide di rifugiarsi, lontano dal mondo di prima. 
Il nido di montagna “...E il nido di case decrepite del suo sogno ricorrente si materializzò di colpo. Costruzioni in pietra con tetti di ardesia che si tenevano in piedi aggrappandosi l’una all’altra. Il sole le incendiava.. Splendeva con una tale potenza che sembrava giugno non novembre. In quella luce, persino le montagne parevano nuove. lei stessa, forse, poteva diventare nuova.”p.20
Qui incontra inaspettatamente l’amore. Il maestro Bruno, l’orso Bruno, anch’ egli un rifugiato, o meglio un’anima in fuga da un dolore insopportabile: la morte accidentale dei due genitori alla quale, una casualità di cui  si colpevolizzeranno a lungo,  assistono inermi. Doveva essere una giornata di festa tra i monti. Emilia e Bruno sono due anime solitarie e sperdute che inevitabilmente si attraggono. Ma il percorso della loro relazione è quanto mai accidentato e, fino alla fine, non sapremo come si concluderà. 
Bruno sembra un personaggio d’altri tempi, ispido come la sua barba,  dietro la quale si mimetizza volentieri, decide di dedicare la sua esistenza ad una pluriclasse di tredici bambini, testimoni di vita in un paesino in via di spopolamento, Alma. E tanto basta per rendergli la vita accettabile. Uno dei suoi alunni  più problematici, Martino, gli offre più di un’opportunità di “redenzione”. Eccola seduta in cucina mentre ritrae Bruno:
“Si era seduta in cucina, Si era accesa l'ennesima Winston blue e, con una matita grigia a mina morbida, aveva aggredito il bianco. «Le parole non servono a niente» mi avrebbe spiegato in seguito, «ma i disegni sì.» Una linea retta, una curva, un cerchio, sono fedeli alle cose. rispettose dei loro limiti, di quello che non si vede sotto la superficie e fa tanto male: non si accaniscono con la definizione, i disegni.” p.71
Anche Basilio gioca un ruolo molto importante nella vita di Emilia. È un'artista che sembrava destinato a diventare famoso nel suo settore e che invece rimane intrappolato a Sassaia, dove si dedica al restauro di dipinti  e arredi delle chiesette di montagna. Emilia si è laureata in Belle Arti, tra mille difficoltà, tra brusche frenate e  incredibili riprese. Il padre è convinto che il lavoro l’aiuterà a ritrovarsi, anche Bruno è della stessa idea e così la convincono a lavorare con Basilio che, dopo una certa diffidenza iniziale, è entusiasta di questa collaborazione. 
La storia è narrata in prima persona, da Bruno che ha sentito forte l'esigenza  di mettere per iscritto la complessa vicenda che lo ha travolto. 
“Tra le 10:30 alle 3:00 del mattino, mi raccontò gli anni di carcere che poi ho riportato tra queste pagine. E quelle ore, lo ammetto, sono state belle. Non che mancasse il dolore, però i suoi occhi erano vivi, il suo volto cambiava in mille espressioni, le sue parole m’inondavano come un torrente caldo.”p.324 
Ho ritrovato  in Cuore Nero l'efficace vena narrativa di Acciaio e la stessa tensione metallica, magistralmente governata da Avallone. Scritto benissimo, riesce a intrecciare i diversi fili della storia in modo davvero coinvolgente e convincente. Attraversa i molti temi che tratta con sapienza e naturalezza. Niente appare superfluo. Tutto si incastra perfettamente: il carcere, l’adolescenza, il male, il bene, la montagna, l’amore, la scuola, la violenza  in famiglia, i la condizione femminile, il diritto di cittadinanza, l'amicizia, l'odio, la violenza, i pettegolezzi di paese, i libri, gli esami, il lavoro buono e quello precario, l’università l’immigrazione.
Corteccia cerebrale e carcere: “Le femmine non sono violente. Secondo recenti studi sulla corteccia cerebrale hanno maggiori capacità, rispetto ai maschi, di elaborare la sofferenza, la rabbia, la frustrazione. E questo spiegherebbe, almeno in parte, perché solo il 4,2 per cento della popolazione carceraria italiana è di sesso femminile.” p.73
Epifania
Immediata è l’associazione con Adolescence (Adolescenza), una mini serie inglese di Netflix, che ho visto di recente e che consiglio a chi ama questo libro. Per i temi trattati, per la profondità dell’analisi, per il forte impatto sullo spettatore, per la sapiente  regia Adolescence sta riscuotendo un successo internazionale e trasversale. Esiste una connessione tra le due storie?

Ho apprezzato tutto di questo romanzo, leggetelo, vi catturerà!
Ornella Fortuna

 

 

 

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