Auður Ava Ólafsdóttir- ROSA CANDIDA. “Una rosa è una rosa è una rosa.”

 




Lobbi è  un giovane islandese di 23 anni, rosso di capelli, magro e alto, pelle chiara; ha un fratello gemello autistico, Josef, ricoverato in una struttura specializzata, che torna a casa con una certa regolarità, per trascorrere un po’ di tempo in famiglia.  La madre dei gemelli "diversi" è morta in un incidente stradale lasciando marito e figli nella disperazione più totale. 

Lobbi ha un progetto da realizzare: raggiungere il roseto più antico e bello del mondo per riportarlo a nuova vita. Il momento di partire si avvicina, inesorabilmente. Il padre non è molto contento e fa del tutto per rimandare il distacco.

Ma Lobbi è determinato e non cambia idea. Porta con sé alcune piantine di rosa candida, il fiore preferito di sua madre, appassionata di giardinaggio, che riusciva a far fiorire ogni cosa. Lobbi sembra aver ereditato da lei il pollice verde.

Il viaggio

Il viaggio inizia dopo un' abbondante cena di saluto, che gli lascia un persistente dolore alla pancia. Durante il viaggio il malessere cresce e, dopo l’atterraggio in un paese del Nord Europa (non sapremo mai quale), diventa insopportabile, tanto da richiedere il ricovero in ospedale e un’operazione d’urgenza: appendicite. Quindi la causa non era stato il cibo cucinato dal papà! 

“Non mi ci vuole molto a trovare la macchina che fa al caso mio: un’ Opel Lasta 37, giallo limone di nove anni. Sembra che aspetti proprio me.C’é la radio, e tutto sommato, é in condizioni acccettabili. Fuori l’hanno lucidata, dentro hanno passato l’aspirapolvere e svuotato il posacenere. Per la verità ha un bel po? di chilometri sulle spalle, centocinquemila, ma costa pochissimo.«Regalata, più che venduta». p.44

Con la sua auto d’annata, acquistata per l’occasione, Lobbi arriva in un indefinito paesino da fiaba dove vivono solo poche anime, per lo più anziani, e dove c’è un famoso monastero con il roseto più bello del mondo. Ci sono  anche tutti i negozi necessari a vivere. E persino una biblioteca! Si sistema nella stanzetta spoglia del monastero,  dopo aver appreso dal custode, Padre Tommaso, tutte le severe regole del posto. 

Ora non resta che prendere contatto con il giardino. Intanto le rose che si è portato da casa stanno in buona salute, hanno superato la prova dell’ospedale grazie alle mani affettuose delle infermiere che le hanno curate e abbeverate in bicchierini di plastica. Sono pronte per il trapianto nel roseto più bello del mondo.

Come spesso accade nei romanzi, a questo punto della storia, arriva l’imprevisto: Anna, la ragazza con cui Lobbi ha concepito una figlia, durante un incontro frettoloso e inaspettato nella serra materna, lo chiama per chiedergli se può tenere la bambina per il tempo necessario a scrivere la sua tesi. E qui si spalanca davanti ai lettori un mondo tutto da scoprire e da godere.

“Madre e figlia mi sono piombate tra capo e collo tre giorni fa e oggi é la prima volta che usciamo assieme, con la bimba nella carrozzina. Abbiamo una meta precisa: devo mostrare ad Anna dove si trova la biblioteca…”153

Lobbi genitore nasce con la sua bambina. Assiste infatti al parto su richiesta della madre. Lobbi padre cresce durante il periodo di convivenza dei tre nel paesino fatato. La figlia, Flóra Sól, è uno spettacolo, sembra fatta di luce! Chiunque l'avvicini, sembra ricevere una grazia... 

“Occuparsi di una bambina è un gran lavoro: non si riesce a pensare alle proprie cose con un po' di coerenza e di continuità. Se è sveglia, c'è da mettersi le mani nei capelli. Probabile che io sia parecchio imbranato e che non sia all'altezza della madre. La bimba, però, non si lamenta. Cerco di svolgere il mio ruolo di padre facendo il necessario, ma senza perdere totalmente il contatto con me stesso. E tanto pure di essere carino con Flóra Sól, mentre aspettiamo che Anna torni dalla biblioteca”  p.155

Ancora un romanzo di Audur tra le mie letture, ancora una storia delicata e potente nello stesso tempo. Un uomo che fa il suo apprendistato di padre è uno spaccato di sociologia, una sorta di manuale per nuovi e vecchi padri fatto di tenerezza, dubbi e…amore. 

Ólafsdóttir “mette in pentola”  tutti gli ingredienti della vita quotidiana di un qualunque paese: il cibo, la famiglia, i bambini, l’amore, il sesso, la relazione con il proprio corpo, le lingue e i dialetti. Le rose, il giardino, il monastero, l’amore per il mondo vegetale occupano ovviamente uno spazio privilegiato, ricco di simboli.

Il cinema di Padre Tommaso

Un cenno a parte merita Padre Tommaso, amante del cinema, divoratore giornaliero di videocassette con pellicole di tutti i più grandi registi del mondo, perché  il cinema e i film “sono più grandi della vita”. Con questi film Padre Tommaso offre a Lobbi importanti spunti di riflessione per risolvere i suoi problemi esistenziali: “La vita è piena di sorprese” gli dice, aggiungendo che un film di Antonioni lo aiuterebbe forse a capire meglio i sentimenti femminili.  

Lobbi ha bisogno di capire tante cose, tra cui il suo corpo, il suo rapporto con le piante e la natura, il suo rapporto con la morte. E spera nell'aiuto di Padre Tommaso:

“Il giorno dopo, quando sto per andare al giardino, padre Tommaso bussa alla mia porta. Dice di essere giunto a una conclusione che riguarda il mio problema.

-Nella Bibbia si parla del corpo in centocinquantadue passi, della morte in duecentoquarantanove, delle rose e di altri prodotti della terra in duecentodiciannove. Ho raccolto questi dati per te. In particolare, c'è voluto un po' per le piante: il fico e la vite e si nascondono ovunque. Stesso discorso per i frutti e i vari tipi di semi. 

Mi consegna un foglietto a quadretti su cui ci sono tre colonne di numeri. A conferma di quanto ha detto, mi indica le somme in basso, sottolineate due volte. Tre cifre che rispondono alle questioni che mi stanno a cuore.

-È tutto qui, nero su bianco. Il corpo, la morte e le rose,- aggiunge, quasi stesse citando il titolo di un vecchio romanzetto punto

-Dovresti darci un'occhiata appena hai tempo-. " p.114


Desiderate qualche ora di lettura serena e profonda, a contatto con un’umanità complessa ma sostanzialmente positiva? Leggete questo romanzo.

Lo sapevi che...

-Il verso “Rose is a rose is a rose is a rose” appare per la prima volta nella poesia “Sacred Emily” di Gertrude Stein (1912). Ma lo ritroviamo anche in altre  sue opere. La ripetizione rafforza l’idea che una cosa è quella che è e che in nessuna maniera, alla fine, è possibile alterarne la natura intrinseca.

-Il romanzo ROSA CANDIDA è stato tradotto  da Stefano Rosatti. 

Ornella Fortuna


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