T. Chevalier-LA RAGAZZA DEL VETRO. Perla luminosa tra le splendide perle di Murano.

 


Orsola Rosso nasce a Murano in una famiglia di vetrai. Cresce nel mondo sfavillante e bollente della vetreria, tra colori fiammanti e oggetti leggeri e unici. La sua vita  prende una direzione precisa quando incontra casualmente la grande maestra vetraia Marietta Barovier, unica a Murano, che l’avvia alla creazione delle perle a lume. Le regala  una rosetta da lei creata, che Orsola porterà sempre con sé come portafortuna. Le regala anche la stoffa per confezionare un abito nuovo con sfumature tra il rosso e il marrone,  colori che le si adattano perfettamente, facendo risaltare il suo incarnato. 

Orsola comincia a lavorare a lume  di nascosto degli uomini di casa, specialmente di Marco, suo fratello maggiore che, dopo la morte accidentale del padre, è diventato il Maestro. Le donne non sono ammesse nell’officina. Le donne debbono stare a casa e svolgere tutti i lavori domestici di supporto agli uomini che lavorano il vetro. Ma Orsola ha altri piani. Diventa così brava che le sue perle incontrano i favori del mercante tedesco Klingenberg che vende già tutti i prodotti  dei Rosso, in terraferma e all’estero. Con lui Orsola inizia un rapporto molto proficuo e di stima e rispetto reciproco. Il mercante conserverà anche i soldi da lei guadagnati  e tutti i campionari delle sue perle. Un tesoro che nel tempo le tornerà utile.

L’azienda Rosso attraversa momenti di grande benessere, ma anche di grandi difficoltà.  Come durante la peste che devasta Venezia, e Murano che a lungo era riuscita a tenerla lontano. La malattia si insinua anche nella famiglia Rosso con tutte le inevitabili ricadute sul lavoro e sulla salute.

I Rosso superano anche questa difficoltà. La famiglia si allarga, nascono amori e conflitti. Il grande amore per il bel veneziano Antonio infiamma il cuore e il corpo di Orsola. Antonio, accolto malvolentieri  nella vetreria come garzone, si illude di poter lavorare con Marco come servente, ma il Maestro gli preferisce Stefano, esperto ex lavorante della Barovier. Antonio decide allora di  “emigrare” verso la terraferma in cerca di migliori opportunità, lasciando Orsola in preda alla disperazione. Di lui  rimangono i piccoli  delfini di vetro che Domenego il gondoliere le porta ogni volta che Antonio glieli manda. Ormai vive a Praga dove lavora nelle vetrerie e cristallerie di Boemia, grandi concorrenti di Murano. Orsola li conserva gelosamente, insieme alla rosetta di  Marietta Barovier. Ogni volta che li tocca prova un tuffo al cuore e si illude di avere di nuovo vicino Antonio e il suo amore.

Ma il tempo passa inesorabile e la fiamma si acquieta. Orsola sposa Stefano, innamoratissimo di lei fin dal primo momento che l’ha vista, restandogli accanto come un amico caro. Orsola rimane sempre al centro della storia e, nel corso dei secoli, intorno a lei continuano a verificarsi epocali cambiamenti. 

 Nell’universo delle vetrerie muranesi e veneziane e nel piccolo mondo della famiglia Rosso occupano un posto importante le Impiraresse, donne volitive, forti e indipendenti che infilano le perle:

“ Orsola sentiva di  non aver nulla da spartire con quelle donne: lei  le perle le faceva, non si limitava  a infilzarle! Jonas le indicò con un cenno del capo, «ce ne sono centinaia come loro a Castello e qui a Cannaregio vicino alle vetrerie che producono le perle di conteria, ma lavorano anche per le botteghe di Murano. Vi assicuro che si possono ancora fare buoni affari con il vetro, producendo perline in grande quantità. Forse non saranno belle come le vostre, ma sono pur sempre creazioni in vetro» ”. p.282

Scherzare con il Tempo

In questo romanzo Tracy Chevalier "scherza"  col tempo, in un percorso esplorativo del mondo veneziano, fatto di mistero, incontri, letture, visite  nei luoghi della storia, che la scrittrice definisce “esoterico”:

 “ogni narrazione vive in precario equilibrio tra chiarezza e mistero. Quando si scherza con il tempo come ho fatto io in questo caso, le cose possono farsi  traballanti”. Da Ringraziamenti 395

 Chevalier  scherza con il tempo storico e con quello narrativo, ottenendo un effetto quasi magico. Come pietre piatte lanciate sul pelo dell’ acqua, alla ricerca del numero maggiore di salti,  il tempo della maestra vetraia Orsola Rosso e della sua famiglia salta da un secolo all’altro, senza traumi per il lettore che accetta con fiducia personaggi immaginari e personaggi realmente esistiti come Marietta Barovier, Casanova e  la stravagante marchesa Casati. E accetta anche  l’invecchiamento naturale dei protagonisti nonostante i salti di secoli.  La scelta narrativa di Tracy è fantastica e convincente. Coleridge l’apprezzerebbe: il lettore opera la “willing suspension of desbelief”, con leggerezza, la stessa leggerezza della pietra piatta lanciata sull’acqua.

“Il sasso ha attraversato gran parte della laguna, perché l’hai lanciato davvero forte, ed è rimbalzato più volte, nel corso di  cinquecento anni…” 

La storia si conclude tra i delfini dell’amato Antonio. Veri? Falsi? Poco importa. Tra i  molteplici colpi della Storia e i mutamenti prodotti, (guerre, invasioni, peste,  acqua granda, Covid) i delfini amorosi resistono intatti, come le meravigliose perle di Orsola e gli stupefacenti vetri di Murano.

Consigliato a chi ama Venezia, Murano e i suoi  vetri, l’impatto della Storia sulla vita delle persone e  le invenzioni narrative di Tracy Chevalier. 

Espansioni

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Ornella Fortuna

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