FIORI DALLA CENERE di Kate Quinn (2) Incontri fatali, con sottofondo beaudelairiano

 



Charlotte St Clair, detta Charlie, è una diciannovenne americana che studia matematica all’università. “Quando aveva saputo che mi ero iscritta ad Analisi e Algebra alla  Bennington, mia madre era rimasta molto perplessa. ‘So che ti piace questo genere di cose, ma chère[…]però non sfoggiare questa capacità quando esci coi ragazzi. Evita di sommare i prezzi del menù a mente per vedere se riesci a  farlo più in fretta del cameriere. Agli uomini queste cose non piacciono’”.p.72
Ma, nonostante la matematica, Charlie diventa  molto popolare tra i ragazzi. Troppo popolare! Noi la incontriamo nel 1947, due anni dopo la fine della seconda guerra mondiale, mentre è in viaggio con la madre verso la Svizzera, per risolvere un “problemino”:  la ragazza è incinta di non si sa chi. I genitori  hanno  pianificato la soluzione in ogni minimo dettaglio. L’onore va salvato, altrimenti la gente cosa dirà? E che fine farebbe la giovane scapestrata se non si intervenisse in tempo? Ma i piani sono fatti apposta per essere sconvolti. E Charlie lo sa fare molto bene.
Durante una sosta a Southampton, riesce a scappare dalle grinfie della mamma. La sua meta è Londra. Il suo obiettivo? Ritrovare l’amata cugina Rose. In tasca ha solo un biglietto con un nome e un indirizzo, e la preziosa collana di perle della nonna, che dovrebbe permetterle di affrontare le spese dell’imprevisto soggiorno londinese. Dopo una breve ricerca riesce a rintracciare le persone che le apriranno le porte di  un mondo nuovo e incredibile. Sono la scorbutica e violenta Evelyn Gardener dalle mani deformi e Finn Kilgore, il “bel bocconcino” scozzese di animo gentile e con un passato misterioso, che le fa da “badante”. L’impatto  è feroce. Evelyn aggredisce la malcapitata yankee con parole violente e una pistola in pugno. Ma Charlie non si lascia intimorire. Si presenta e spiega subito il motivo della sua visita: sta cercando sua cugina Rose Fournier di cui si sono perse le tracce nel 1943. Immaginate la risposta di Evelyn! Ma quando Charlie fa riferimento al ristorante Lethé,  dove Rose stava lavorando prima di sparire,  e al suo proprietario René,  la scorbutica reagisce, impercettibilmente.  Capiremo il perché nel corso di una lunga cavalcata tra passato e presente, tra la prima e la seconda guerra mondiale.
Attraverso il racconto di Evelyn impareremo a conoscere donne dalla personalità di ferro dietro una maschera di seta e  verremo a conoscenza di alcuni fatti importanti che riguardano Rose, la cugina francese. Saremo accanto a  Charlie nella sua ricerca di Rose, il suo angelo custode che l’affianca in ogni momento difficile aiutandola, a suo dire, a prendere la decisione giusta. Saremo accanto a Charlie nel suo intenso percorso di crescita e consapevolezza,  che Quinn rende credibile narrativamente, nonostante la giovane età della protagonista. 
Charlie St Clair e Evelyn Gardiner (nel romanzo nome in codice Marguerite le François) sono invece frutto della fantasia dell’autrice. Sono due donne unite da un comune obiettivo di ricerca e di vendetta.  Fatti reali e fatti inventati si armonizzano in uno stile narrativo teso, convincente e appassionante.  Momenti  dolorosi e tragici, di grande sofferenza umana, si alternano a intensi attimi di amore, passione  e sentimenti  delicati. 
Un concetto chiave nelle spy stories è ovviamente quello dell’identità. Il conflitto tra l’essere e l’apparire, tra quello che si è e quello che si deve mostrare  è evidenziato da Quinn in tutta la sua tragica forza.
Una riflessione a sé stante merita Charles Beaudelaire. L’orribile René Bolderon, ristoratore collaborazionista e profittatore, ne é ossessionato. Lo cita in continuazione, specialmente con Eve/Marguerite. La raccolta di liriche Fiori del male gioca un ruolo determinante nella storia, come pure il  busto di marmo che riproduce il poeta…“Le donne sono paragonabili a due tipi di fiori: quelli che se ne stanno al sicuro in un bel vaso e quelli che sopravvivono in qualunque condizione…anche nel male… Tu quale sei?”
Fiori dalla cenere è una spy story al femminile. Louise de Bettignies (nome in codice Alice Dubois e Lili nel romanzo) e Leonie Van Houtte (nome in codice Charlotte e Violette nel romanzo ) sono realmente esistite. In appendice l’autrice riporta alcuni documenti autentici sugli avvenimenti narrati, tra questi l’ estratto  da una lettera dal carcere duro di Louise, capo della Rete di Alice, considerata la spia più importante della prima guerra mondiale, che ha ispirato  moltissime donne a combattere contro fascisti e nazisti. “ Quelle donne erano davvero fleurs du mal, dotate di una determinazione, di una resistenza e di un acume che consentirono loro di prosperare nelle avversità e di diventare fonte di ispirazione per le altre.” p.452
Anche  Cameron, mentore innamorato di Eve, è realmente esistito. Il capitano-poi maggiore-Cecyl Aylmer Cameron rappresenta in pieno lo spirito patriottico inglese ed ha un ruolo importante nella storia.


Siete appassionati di Storia? Di spie? Di viaggi tra realtà geografica e psicologica? Di esplorazioni dell’anima e del corpo?  E siete curiosi di saperne di più sul “Problemino” di Charlie? Fiori dalla cenere risponderà a tutte le domande. Un romanzo davvero coinvolgente!

Ornella Fortuna




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