L'ACQUA DEL LAGO NON È MAI DOLCE di Giulia Caminito. Costruirsi il futuro tra aspettative e delusioni (Cinquina Premio Campiello 2021)

 

La protagonista del romanzo è una ragazza (Gaia) dal carattere introverso e ribelle, anche se talvolta sembra docile e indifesa. Ama il pericolo e la sfida.

Della sua famiglia fanno parte la mamma Antonia, il padre invalido per un infortunio (tenuto nascosto perché lavorava “in nero”), il fratello (Mariano, che non è figlio del padre di Gaia e verso il quale lei nutre un grande affetto) e i due “gemelli”: in tutto sei persone che vivono degli equilibrismi della madre, persona onesta, che fa le pulizie nelle case dei ricchi e che lotta perché i figli abbiano il meglio anche se i soldi sono pochi e non bastano mai.

Le traversie della famiglia, i cambi di casa (dalla periferia di Roma ad un paesino sulle rive del lago di Bracciano), le scuole (elementari, medie, liceo e università che frequenta con successo), le amicizie (molto diverse tra loro) incidono profondamente su Gaia perché la mettono in contatto con realtà a lei sconosciute e che difficilmente accetta.

La protagonista rappresenta una parte dei giovani d’oggi, in bilico tra voler essere i “primi” e le delusioni e le sconfitte della vita, che non accettano; tra le aspettative della famiglia ed i loro programmi futuri.

A me la lettura del libro è risultata un po’ impegnativa a motivo dello stile di scrittura dell’autrice (complesso e spigoloso). Ciò non toglie che ci siano pagine intense ed originali descrizioni di persone e dei luoghi frequentati da Gaia.

recensione di Pina Quagliato

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