E. Morante- L’ISOLA DI ARTURO. Una rilettura entusiasmante

 



  


 




 Recensione a distanza

Carissime tutte, sono contenta di leggere le vostre recensioni, che terrò preziose per il futuro. Per ora io sto facendo come i gamberi: sto andando all'indietro...

Ho sentito recentemente che è stata scelta come "capitale della cultura italiana 2022" l'isola di Procida con il motto: "La cultura non isola" e il fatto mi ha incuriosito.

 Allora ho deciso di riprendere in mano il libro: "L'isola di Arturo" di Elsa Morante, che avevo letto tanti anni fa e che mi era piaciuto (ambientato appunto a Procida). L'ho trovato ancora più bello di come lo ricordavo, sia per la scrittura molto accurata che per la storia. Lo stile talvolta è ironico e distaccato. Bellissime e insolite le similitudini di cui la Morante fa molto uso.

 Arturo è un ragazzino che vuol crescere, diventare "uomo come suo padre", che  cerca e scopre l'amore in tutte le sue sfaccettature (slanci fantasie, ritrosie, dramma) . Attorno a lui c'è il padre idealizzato come un eroe, la giovane matrigna, semianalfabeta, ma ricca di sapienza popolare, gli abitanti di Procida e la natura intatta, a volte dolce e amica, a volte selvaggia e pericolosa.

 A me la storia ha fatto venire in mente alcune tragedie greche. (Il padre che parte per mare, va lontano, e poi torna...; Il figlio che si innamora della giovane matrigna...il conseguente dramma...l'abbandono della casa paterna e dell'isola...il futuro incerto...)

Un grande abbraccio a tutte.

 Recensione di Pina Quagliato


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