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LA VITA INTIMA di Niccolò Ammaniti "La paura finisce dove comincia la verità"

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  Si tratta di una storia diversa da quelle solite di Ammaniti, perché diverso è l’ambiente in cui si svolgono i fatti: i Parioli. Il personaggio principale è una ex-modella che ha il mondo ai suoi piedi, anche perché ha sposato un uomo di potere; ha bellezza, fama, una vita agiata. E’ lei stessa a descriversi: “Sono frivola, adoro i vestiti eleganti, i gioielli, le case belle e le auto comode. Sono nata tra gente frivola che la vita se la voleva godere e questo le hanno insegnato. Aggiungi che ho letto pochi libri e sono pure ignorante”. Insomma è uno stereotipo: bella ma superficiale, con una vita improntata all’apparenza, all’esteriorità.  Ma quando un evento emerge dal passato, tutte le sue sicurezze, le sue certezze si sgretolano. Ed è allora che ricordando che “la paura finisce dove comincia la verità” comincia a chiedersi chi è veramente e pensa di lottare per riappropriarsi della propria vita. Il linguaggio è dissacrante, con descrizioni particolareggiate di atteggiamenti

OLIVA DENARO (2) anagramma del nome dell’autrice Viola Ardone

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   Oliva è una ragazzina che vive in un piccolo paese siciliano. La madre, di origine calabrese, si sente “trapiantata” al Sud, è severa con i figli e con il marito, si sente “custode” dell’onore e della rispettabilità della famiglia e delle tradizioni locali. Il padre, figura potente, si aggira silenzioso tra i campi, l’orto e gli animali; tutto vede, tutto ascolta; con i suoi sguardi, ma soprattutto con i suoi silenzi, sa guidare la figlia quando si trova in difficoltà. Oliva ha un fratello gemello, ma siccome è maschio, a lui sono permesse tante libertà (non è tenuto a lavorare in casa, può uscire quando vuole con gli amici e andare a divertirsi, ecc…..) Lei invece è femmina e quindi non può fare quello che le piacerebbe; anche l’andare a scuola, malgrado abbia bei voti, le viene vietato dalla madre: “tanto è femmina, si sposerà, avrà dei figli. Cosa le servirà aver studiato?” La sorella più grande si chiama Fortunata, ma nella vita non lo è stata certamente. Sposata, dopo l

L' EQUILIBRIO DELLE LUCCIOLE (2) di Valeria Tron

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  Adelaide (Ade per gli amici) è una donna di circa 45 anni, con alle spalle un divorzio, un figlio diciottenne che studia, un compagno (Edo), professore universitario, tutto preso dal lavoro, dagli studi, dai convegni e che ritiene che la loro vita sentimentale vada bene così:   ”scivolare su binari tranquilli”. Ad Ade questo non basta, sente di avere ancora energie per vivere diversamente e voglia di affetto ed entra in crisi. Non sa che decisione prendere: lasciare Edo oppure rassegnarsi. Decide di prendersi una vacanza. Anche se è inverno si rifugia nella casa della sua infanzia, in una frazioncina dell’Alta Val Germana, nelle Alpi Piemontesi. Lassù sono rimaste solo due persone, due vecchi più che novantenni. Adriana (Nanà) e Valente (Levì); anzi Levì si trova attualmente in un ospizio per vecchi, in cura perché è caduto e si è ferito spaccando legna per la stufa. Riaprendo la sua casa di famiglia e ascoltando i discorsi di Nanà, Ade viene presa dai ricordi delle persone che

L’INCREDIBILE VIAGGIO DELLE PIANTE (2) di Stefano Mancuso -Illustrazioni di Grischa Fischer

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   Un professore di Neurobiologia Vegetale della portata di Stefano Mancuso narra le avventure di cui le piante si fanno protagoniste. Il racconto è arricchito da immagini delicate, gli acquerelli di Grischa Fischer che si serve della forma di foglie, semi e frutti per realizzare le sue mappe. C’è dell’incredibile in questi esseri viventi, che siamo abituati a considerare immobili, basta pensare al significato che attribuiamo al termine “vegetale” riferito agli umani: senza più autonomia di pensiero e di azione. Le piante sono invece capaci di interagire con gli altri esseri viventi. Lo stesso Mancuso afferma che “si spostano senza gambe, comunicano senza voce, pensano senza cervello”. E’ una rivoluzione, un approccio del tutto nuovo al loro mondo. Come sarebbe il nostro mondo se le piante non fossero mai nate? In generale tendiamo a non dare loro il giusto valore, non ci accorgiamo di come siano adattabili, sensibili, mutevoli, e quanto siano capaci di tenere conto dei bisogni

M. Balzano - RESTO QUI, a Curon. Storia di una diga e della “grande opzione”

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  Storia di chi fugge e di chi resta tra  guerre, calamità naturali, scelte economiche e conflitti sociali che ammorbano una comunità; storia dei perché, dei come e dei quando ciò accade. Questo è quanto racconta Marco Balzano nel suo bel romanzo, Resto qui . L'ho iniziato con un certo scetticismo, anche se Pina ne ha parlato molto bene durante l’ultima riunione del nostro gruppo di lettura Girolibro . L’ ha sorpresa come un giovane scrittore riesca a calarsi in modo davvero “realistico e convincente” nelle vesti  della narratrice protagonista Trina. Ho dunque iniziato la lettura con un obiettivo in mente: scoprire quanto  efficace fosse l’assunzione del punto di vista femminile da parte di Balzano.  Man mano che la lettura procede, trovo la storia sempre più interessante. Effettivamente Trina è un personaggio affascinante e ricco di sfaccettature e Balzano la "interpreta" in modo decisamente credibile. Le maestre clandestine Trina, la maestra-protagonista-narratrice, vu

E. Haffner e G. Alvisi-LA BAMBINA CON LA VALIGIA. In viaggio nella “geografia del cuore” di Egea, esule giuliana 3001

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    “ Nel 2004 il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi firmò la legge che istituì il  Giorno del Ricordo  per ricordare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo degli istriani, fiumani e dalmati dalle loro terre nel    secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale.” E questa è la storia della nascita del giorno del ricordo. Ma cosa disse il presidente un anno dopo, in occasione della prima celebrazione della ricorrenza? Parole di pietra pronunciate con la sua solita e proverbiale schiettezza: “ Questi drammatici avvenimenti formano parte integrante della nostra vicenda nazionale; devono essere radicati nella nostra memoria; ricordati e spiegati alle nuove generazioni. Tanta efferatezza fu la tragica conseguenza delle ideologie nazionalistiche e razziste propagate dai regimi   dittatoriali responsabili del  secondo  conflitto mondiale e dei drammi che ne seguirono” Egea-Bibi Haffner è la bella

8 MARZO 2023 A SELVAZZANO Eventi da non perdere!

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  L' 8 Marzo è la Festa Internazionale della Donna . Negli anni la celebrazione non si è fermata a questo unico giorno, ma ha caratterizzato tutto il mese di Marzo. E questo è un ottimo segnale, perché non abbiamo bisogno di "celebrare" le donne un solo giorno l'anno, tra mimose e cene tra amiche, dobbiamo invece far crescere nella società la consapevolezza che ogni santo giorno dovremmo  dire "grazie" alle donne che ci sono accanto e lottare insieme a loro per garantire a tutte condizioni di vita degne.  Se le donne stanno bene, tutti stanno bene.

Domani 21 Febbraio incontro di Girolibro in Biblioteca dalle 15.30 alle 17.30 Vi aspettiamo

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DI GIOVEDI' con Gigliola Alvisi per celebrare il Giorno del Ricordo con il suo racconto: La bambina con la valigia.

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  Dal sito della  Biblioteca M.Cesarotti di Selvazzano:  Giorno del Ricordo Il 10 febbraio è la giornata che la Repubblica Italiana dedica al Ricordo della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati e della complessa vicenda del confine orientale. Giovedì 16 febbraio 2023  Biblioteca comunale “M. Cesarotti” – Palazzo E. Maestri Via Roma 32 – Selvazzano Dentro (PD) Ore 18:00  Presentazione del racconto La bambina con la valigia (PIEMME) Storia di Egea Heffner, raccontata da GIGLIOLA ALVISI Discute con la divulgatrice letteraria e giornalista: VALENTINA BERENGO Ore 19:00  «L’impegno civile del ricordo». Ne discutono: VINCENZO VOZZA consigliere incaricato ai Diritti umani, storico SILVIA CARPANESE responsabile Commercio di Fratelli d’Italia, dottoressa in storia e filosofia

Selvazzano che legge... con IL MORO DELLA CIMA di Paolo Malaguti, secondo appuntamento della rassegna Una Selva di Libri-di Giovedì

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  "Dicono che per vivere felici si debba trovare il proprio posto nel mondo: molti di noi passano la vita a cercarlo, per altri è questione di un attimo. Agostino Faccin, che tutti chiamano «il Moro», la felicità la scopre da ragazzo, tra le montagne di casa, nell’esatto momento in cui capisce che più sale di quota e più il mondo gli assomiglia. Quando gli propongono di diventare il guardiano del nuovo rifugio sul monte Grappa, non ci pensa su due volte. Ma la Storia non ha intenzione di lasciarlo in pace, la Grande Guerra è alle porte, e quella vetta isolata dal mondo diventerà proprio la linea del fronte." Paolo Malaguti è nato a Monselice (Padova) nel 1978. Attualmente vive ad Asolo e lavora come docente di Lettere a Bassano del Grappa. Con Neri Pozza ha pubblicato La reliquia di Costantinopoli (2015), finalista al Premio Strega 2016. Tra le sue opere Nuovo sillabario veneto (BEAT, 2016), Prima dell'alba (Neri Pozza, 2017) e L' ultimo carnevale (Solferino, 2019

I. Allende-VIOLETA(2), storia di un testamento sentimentale

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  “ Non c’è cammino. Il cammino si fa andando.  Antonio Machado ” Due pandemie segnano il punto di inizio e il punto finale della storia della nostra protagonista. Violeta nasce  nel 1920 durante la devastante epidemia Spagnola che falciò milioni e milioni di persone nel mondo e muore  nel 2020 con l’ inatteso dilagare della  pandemia da Coronavirus. Violeta  è il testamento sentimentale che una nonna-che-ha-tanto-vissuto scrive all’amato nipote Camilo. È una storia di accoglienza, di spirito di iniziativa e di sopravvivenza ai fallimenti. È dunque il percorso di crescita di una donna attraverso la sua storia personale e quella del suo paese. La storia personale è fatta di tante cose: la famiglia d’origine, il contratto matrimoniale con Fabian,  marito quasi per inerzia; la scoperta del sesso travolgente con Julian Bravo, avventuriero affascinante e senza scrupoli; la consapevolezza delle proprie eccezionali capacità di gestire i soldi, meglio di un uomo; il dolore di una madre che for

Di Giovedì....incontriamo libri e scrittori a Selvazzano

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Gennaio 2023-Inizia un nuovo anno con Girolibro ricco di belle letture e progetti interessanti

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  Martedì 17 è iniziato il nuovo anno anche per il gruppo di lettura Girolibro.  Come al solito  la discussione sui libri  letti è stata interessante e coinvolgente. A breve  troverete nella vetrina della Biblioteca alcune  letture che vi  suggeriamo.  Si affaccia all'orizzonte di Girolibro un nuovo progetto  che  si focalizzerà sulla letteratura al femminile, ovvero  sui  libri  di scrittrici storiche che hanno lasciato il segno  nella realtà in cui  hanno  vissuto e scritto  e su scrittrici  contemporanee  che, allo stesso modo, stanno influenzando il modo  di  relazionarsi  al genere femminile e alla realtà in senso lato. Buon anno di letture e passioni!

V. Ardone - OLIVA DENARO. “Che colpa ne ho se sono nata femmina?”

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      In questi ultimi anni ho letto tante storie di donne. A giudicare dalle loro vite travagliate, tutte potrebbero essersi poste la  stessa domanda che si è posta Oliva: “Che colpa ne ho se sono nata femmina?”  Eppure, non tutto è già scritto nel nostro destino di femmine. La storia dimostra che, sebbene  molte cose restino immutabili nel tempo, molte altre sono cambiate nel corso dei secoli, lentamente ma inesorabilmente. E proprio Oliva Denaro è l'emblema di questo cambiamento. Oliva viene da una famiglia contadina di un piccolo borgo siciliano. La incontriamo  quando è ancora una bambina  piena di sogni e aspettative, che ama correre libera e scalza per i vicoli del paesino.  Aiutare suo padre nella raccolta dei “babbaluci” la rende felice. Con lui ha un rapporto speciale, si capiscono al volo. La madre Amalia è calabrese e  non vive bene la realtà siciliana. Forse per farsi accettare dai compaesani  e per non  farli “sparlare”, cerca di assecondare tutte le regole più

Il gruppo di lettura GIROLIBRO di Selvazzano vi augura Buone Feste!

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S. Mancuso- L’INCREDIBILE VIAGGIO DELLE PIANTE. Un ritratto metaforico, tra poesia e divulgazione, per ispirare i potenti della terra.

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    “ Quando si parla di migranti, bisognerebbe studiare le piante per capire che si tratta di fenomeni inarrestabili. Generazione dopo generazione, utilizzando le spore, i semi, o qualsiasi altro mezzo, i vegetali si spostano e avanzano nel mondo alla conquista di nuovi spazi ” Prologo L’invasiva di ieri  è diventata la nativa di oggi Quanta poesia attraversa l’affascinante e incredibile viaggio delle piante raccontato da Stefano Mancuso! Un ritratto  metaforico che dovrebbe ispirare i potenti della terra. E qui non posso non citare gli Hibakujumoku , ovvero i reduci della bomba atomica. Sorprendente è l’incontro casuale con il diplomatico  in pensione, che ha lavorato in Italia e che viene in soccorso di Stefano al ristorante, dove ogni parola del menù è un rebus irrisolvibile; un uomo  elegante, raffinato e cortese che porta sulla sua pelle e nel suo cuore le tracce dell’esplosione che sconvolse il mondo. Eppure, da quel disastro che polverizzò milioni di esseri umani, si  salva

G. Carofiglio-RANCORE. Sentimenti pericolosi covano incontrollabili.

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      A Milano,  Penelope, ex magistrata  e investigatrice non professionista, viene assunta dalla figlia di un barone della chirurgia per indagare sulla morte di suo padre. La donna dubita che la seconda moglie del padre, la giovane e bellissima  Lisa, lo abbia ucciso o fatto uccidere. L’esito delle indagini getterà luce su tutta la faccenda. Durante la lettura non  sono riuscita per un solo istante a dare forma a Penelope. In parte il personaggio (donna 45 anni, single spesso insoddisfatta, “collega”  di Olivia-compagna di vita e di passeggiate)  è caratterizzato  dalle vicende  in cui  è incappata nella sua precedente vita lavorativa, eppure a me è successo di  identificarla, anche fisicamente, con Carofiglio e la sua voce suadente  che squaderna conoscenze giuridiche e sottigliezze da manuale del perfetto magistrato. I riferimenti culturali a libri, mostre, analisi  delle piante e della loro vita e tanto altro  abbondano come al solito nei libri di  Carofiglio. Sono una sua pecul

M. De Giovanni - UN VOLO PER SARA. Misteri d'Italia in microcassette esplosive, per la donna invisibile.

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    Un piccolo aereo privato diretto in Sardegna precipita, quattro chilometri al largo delle Pontine, nel profondo blu del mare, con a bordo un importante uomo d'affari sempre presente sulle pagine dei quotidiani per la sua vita e i suoi affari spericolati, un pilota espertissimo e pronto per una nuova vita ricca di soddisfazioni, e altre sei persone tra cui un' anziana signora in viaggio verso casa. Un guasto al motore? un attentato? Incidente, decretano  polizia e  procura. Fascicolo chiuso. E tuttavia,  le cose prendono un'altra piega. Entra in ballo Sara e la sua Unità segreta: Andrea il cieco che tutto sente e indovina (è lui che  coglie qualcosa di particolare in un filmato che commenta iltragico evento), Viola madre di Massi, nipote di Sara e abile fotografa, Davide impacciato e burbero cinquantenne con un cane che gli sta a pennello, Teresa, affascinante  capo   dell'Unità. Sara, detta Mora è una donna invisibile. Lo è per il suo segretissimo lavoro fatto di

VIOLETA di Isabel Allende: "storia di una donna, di molte donne, della loro forza, della loro capacità di amare, di sopravvivere sempre, di cambiare".

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   Da una pandemia, la spagnola, che arriva in Cile con due anni di ritardo rispetto all’Europa, ad un’altra, il coronavirus. La vita di Violeta passa attraverso un secolo, vede stravolgimenti economici, la grande depressione, la guerra, il golpe. Nasce in un mondo legato ai ritmi naturali, dove l’esistenza di ciascuno acquista valore, che siano donne, uomini, giovani. Risente dell’influenza del mondo moderno, riceve le spinte innovative dell’Europa e degli Stati Uniti, cerca di lasciare spazio al cambiamento. Si scontra con la mentalità stereotipata e razzista del suo paese. Violeta cresce e incontra la cultura europea attraverso la sua istitutrice, cerca tuttavia di adeguarsi alle richieste del suo mondo. Altre donne entrano a far parte di questa narrazione, donne miti, sottomesse, donne coraggiose, donne ribelli. Danno la vita, la coltivano, la nutrono, distribuiscono saperi, mantengono tradizioni, inaspettatamente possono far cambiare il corso delle cose. I cambiamenti ar